Dall’antichità al presente: l’oro come simbologia nella storia dell’uomo

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Oro Come Simbologia Nella Storia dell’Uomo

L’oro è da sempre simbolo di ricchezza, potere e prestigio. Questo metallo prezioso ha attraversato i secoli mantenendo immutato il suo fascino, passando dall’essere considerato un elemento divino a diventare un punto di riferimento dell’economia globale. In questo articolo di Around the World approfondiremo il suo percorso, dalla simbologia religiosa fino al suo ruolo attuale come bene rifugio.

Quando entriamo nella storia dell’oro, oppure più semplicemente ne parliamo, la nostra mente istintivamente comincia di riflesso a brillare, perché stiamo inevitabilmente pensando a uno dei metalli più preziosi e sicuramente più affascinanti della storia dell’uomo, definito un metallo nobile, che ha scritto la storia e ce la continua anche a raccontare, attraverso i reperti archeologici che vengono ancora a galla dalle rovine più antiche. 

Dall’antichità più profonda dell’antropologia umana, fino alle ultime previsioni sull’oro relative all’economia globale, perfettamente integrate nel contesto della new economy digitale, abbiamo davanti a noi un oggetto di culto, simbolo di potere in ogni epoca, che oggi riesce ancora a dominare il mercato come unità di valore, dopo oltre cinquemila anni dalla sua prima affermazione nelle popolazioni più antiche. Approfondire la storia di questo metallo così pregiato, significa viaggiare nel tempo e riscoprire anche l’essenza più profonda dell’umanità. 

 

Un simbolo divino e un mezzo di scambio 

Impostiamo la nostra macchina del tempo a oltre cinque millenni fa e torniamo indietro fino all’Antico Egitto, quando l’oro era considerato come la “carne degli dei” e già affermava non solo la sua purezza, ma anche la sua forza. Infatti, in questo periodo così lontano raggiunge già il massimo splendore, con i Faraoni che adornavano le tombe e lo portavano con sé nell’aldilà, letteralmente: grazie a ciò siamo riusciti a ricostruire la storia di questo popolo, e probabilmente del mondo. 

Nelle culture precolombiane in Sudamerica, l’oro veniva associato al Sole, quindi richiama un elemento ricco di splendore e forza, capace di nutrire la vita. Anche per i Sumeri e nella Mesopotamia, questo metallo aveva il compito di accompagnare i defunti nel viaggio verso l’aldilà, oltre a essere uno degli ornamenti più pregiati e desiderati dal popolo. 

Con la nascita della moneta, l’oro diventa definitivamente un’unità di scambio tra i diversi popoli, e si afferma. Nel VII secolo a.C., questo metallo si impone come lo standard di pagamento nella Grecia Antica, ed è in questo momento che da semplice simbolo divino si trasforma a tutti gli effetti in una vera e propria misura commerciale di scambio.

 

Il motore delle esplorazioni nel Medioevo e nel Rinascimento 

Nel Medioevo l’oro resta il simbolo più alto di ricchezza, infatti, nella dimensione ecclesiastica le chiese vengono orante con questo metallo e anche le più alte cariche (ancora oggi) possiedono gioielli inestimabili, che indicano la loro posizione, ossia l’altezza di grado nell’organigramma religioso: l’esempio delle vestigia papali è quello che rende meglio l’idea. 

A questo punto storico, l’oro si afferma anche come motore principale delle esplorazioni, la ricerca di giacimenti diventa sempre più assidua e nel Rinascimento, la tradizione lo esalta come il metallo più ricercato dai popoli in tutto il mondo: nasce il mito della sua ricerca. 

 

Standard di valore e riserva economica nell’era moderna e contemporanea 

Il XIX secolo accende quella che poi venne definita come “la Febbre dell’Oro”, il metallo giallo diventa sempre di più uno stimolo per la colonizzazione mondiale e allo stesso tempo, si afferma anche come base del sistema monetario internazionale. 

Oggi, lo standard aureo stabilizza le valute e l’economia lo preserva come un bene rifugio, adatto per diventare una riserva economica affidabile, perché non si svaluta mai: neanche nei momenti di crisi economica. Basti pensare alle due Guerre Mondiali o alla crisi del 1929, ma anche alle crisi più recenti, in cui il metallo giallo ha continuato a brillare senza mai oscurarsi, quindi a essere una riserva di valore per gli uomini e le banche. Insomma, dai Faraoni a Wall Street, l’oro non ha mai perso il suo fascino più antico e prezioso, ma soprattutto non si è mai svalutato.

 

Conclusioni

Dall’Antico Egitto fino a Wall Street, l’oro ha mantenuto nei millenni la sua forza simbolica ed economica. Ancora oggi rappresenta un bene rifugio e una riserva di valore che resiste anche nei momenti di maggiore instabilità globale.

Se vuoi approfondire altri aspetti legati alla storia e al valore dei grandi simboli culturali e materiali, ti invitiamo a leggere anche la sezione Arte e Cultura del nostro sito.
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